Come sappiamo, fondata nel 978, la chiesa di Santa Maria a Greve, fu donata alla Badia di Firenze dalla contessa Willa di Toscana ed è annoverata per circa i due/tre secoli successivi fra i beni della Badia Fiorentina ovvero fino a quando, nel 1246 secondo G. Carocci (I dintorni di Firenze, Firenze, 1906-1907), mentre secondo altri studiosi nel 1350 e per altri ancora alla fine del secolo XIV, passò alla chiesa di San Romolo a Firenze e successivamente (dalla fine del XVIII secolo al 1939) a Orsanmichele.
Il titolo di prepositura è recente (1949).
Da alcune ricerche (vedi Sancta Maria de Scandiccio seu Greve, Note storiche sulla Chiesa di Santa Maria a Scandicci, stampato dalla Copisteria Turri di Scandicci, maggio 2016) è stata ricostruita la sequenza dei rettori e dei parroci della Chiesa.
Fra i parroci, ad esempio, emerge che Bartolomeo Giugni (1562) è stato canonico della Cattedrale Fiorentina, segretario di Papa Paolo III, poi arcivescovo di Pisa. Eletto in tarda età rimase a capo dell’arcidiocesi toscana per poco più di un anno a causa della sua morte, avvenuta nel 1577. Il 28 marzo del 1576 benedisse la prima pietra della seconda cerchia di mura di Livorno, opera voluta dal granduca Cosimo I e in seguito terminata dal nipote Ferdinando I.
Emerge pure che Anton Filippo del Soglia, 1712, è nominato rettore della Chiesa dopo essere stato lettore di Filosofia e Teologia Morale, Cancelliere del Santo Uffizio e che don Giulio Cioppi (nipote del predecessore Lisandro Cioppi, Vicario) ha partecipato alle “Barricate di Scandicci”, il 28 febbraio 1921, contro l’imminente attacco delle squadre fasciste che avevano assassinato il sindacalista Spartaco Lavagnini il giorno precedente, il 27 febbraio.