La celebrazione dell’eucaristia, che è celebrazione del mistero della nostra salvezza, esige che la musica non esibisca sé stessa, bensì il mistero che celebra.
La Liturgia, opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo (SC 7), è celebrazione del suo mistero pasquale.
La celebrazione liturgica, infatti, è azione sacra per eccellenza. Nella liturgia Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia il suo Vangelo; il popolo a sua volta risponde a Dio con parole, la proiclamazione della fede e anche con la musica e il canto.
Pertanto, la musica non può essere appaltata al primo venuto, in base alla disponibilità o alla presunta competenza musicale. Per svolgere questo servizio è necessario mettersi in ascolto dello spirito della liturgia e della concreta assemblea, perché il servizio sia realmente reso all’assemblea e la competenza sia realmente liturgica.
Secondo le attiuali disposizioni, durante le celebrazioni possono essere eseguite solo musiche liturgiche approvate dalla Conferenza Episcopale.
Anche a margine della celebrazione, prima dei riti iniziali e dopo il canto finale, non si possono eseguire in chiesa brani non liturgici, motivati dal significato che tali musiche hanno rivestito per gli sposi e per le emozioni che essi possono suscitare
Norme da tener presenti nella scelta della musica e dei Canti per le celebrazioni