Martedì 4 ottobre, alle ore 21.00, riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale allargato per introdurre il percorso sinodale “I Cantieri di Betania” e prepararsi alla partecipazione all’Incontro diocesano di apertura dell’anno pastorale, che si svolgerà nel pomeriggio di domenica 9 ottobre.
NOTA INTRODUTTIVA
I cantieri sinodali vanno intesi come ipotesi di lavoro, da adattare alle singole realtà e situazioni.
Tutta la comunità, pur in diverso modo, deve essere coinvolta nell’esperienza dei cantieri.
Nel lavoro di ogni cantiere, per non disperdersi, è necessario delimitare con precisione l’ambito di riferimento.
L’obiettivo rimane quello del primo anno: “Avviare una nuova esperienza di Chiesa”, che pratichi la sinodalità e irrobustisca la capacità di “camminare insieme”.
Il metodo viene confermato, e va approfondito: la conversazione spirituale a partire da piccoli gruppi disseminati sul territorio.
La caratteristica permane l’ascolto. Un ascolto non fine a sé stesso, ma teso a cogliere la presenza e le mozioni dello Spirito. Per costruire (si tratta di cantieri) è necessario immaginare uno sbocco, anche se parziale e provvisorio. Il cantiere continua…
Per immaginare uno sbocco, dopo essersi messi in ascolto e aver approfondito le risonanze che l’ascolto provoca in ciascuno, occorre porsi domande chiare: quali passi fare? E questo obbliga a scegliere.
I cantieri aprono alla possibilità di proposte differenziate, che si incrocino con la pastorale ordinaria (giovani, famiglie, catechisti…), le diano nuova prospettiva e la irrobustiscano.
Un cantiere si può immaginare come un percorso che, facendo leva sulla narrazione dell’esperienza, conduce a momenti di approfondimento e di formazione, anche con l’aiuto di competenze specifiche e senza limitarsi a organizzare singoli momenti.
Come viene suggerito dalla Cei, ad esempio, all’interno di ogni cantiere potranno trovare spazio: riunioni di gruppi sinodali; momenti di studio; celebrazioni e iniziative pubbliche aperte al territorio; laboratori di progettazione; incontri in luoghi di particolare valore sociale o culturale
Per approfondire è indispensabile superare un ascolto superficiale, che ripeta stereotipi e luoghi comuni. Per approfondire occorre spingere i partecipanti a fare un passo in avanti nell’analisi e nella comprensione in un atteggiamento contemplativo e di preghiera.
Il “cantiere della strada e del villaggio” riguarda l’ascolto dei mondi vitali, in particolare quelli che spesso restano in silenzio o inascoltati: questo richiede anche uno sforzo per rimodulare i linguaggi ecclesiali in modo da renderli comprensibili a quanti non li utilizzano normalmente (esempio, Betania: quanti sanno? A quanti evoca quel che dovrebbe evocare?)
Il cantiere dell’ospitalità e della casa vuole approfondire l’effettiva qualità delle relazioni comunitarie e la tensione dinamica tra fraternità e missionarietà, includendo la partecipazione responsabile della comunità alla cura della casa comune (cfr. Laudato si’).
Questo cantiere si può aprire anche sugli orizzonti del decentramento pastorale, per una presenza diffusa sul territorio.
Nell’ambito del cantiere si potrà affrontare la necessità di un’analisi e un rilancio degli organismi di partecipazione (specialmente i Consigli pastorali e degli affari economici).
Il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale ha come primo obiettivo quello di riconnettere la diaconia con la sua radice spirituale
I cantieri di questo ambito potrebbero rappresentare l’occasione per approfondire l’ascolto di coloro che, in modi diversi, sono già impegnati in qualche attività in ambito parrocchiale, anche in questo caso in vista di un ripensamento delle funzioni e dello stile relazionale in chiave più autenticamente sinodale.
La catechesi sul libro del profeta Amos, che è un appello concreto e duro all’ascolto della parola di Dio e alla conversione (attenti al culto: può essere illusorio se manca il vero ascolto alla parola che Dio ci rivolge e l’attenzione e il rispetto della persona, iniziando dal povero; se manca giustizia e diritto nelle scelte della propria vita personale e sociale), può rappresentare un’ulteriore spinta al movimento interiore e ad osare percorsi diversi.